CASALE – Una brillante e fulminea operazione di Polizia, denominata “Operazione Nerone” ha permesso l’identificazione ed il fermo del piromane che, la scorsa settimana, ha incendiato 11 autovetture, alcune delle quali completamente arse dalle fiamme, 1 motoveicolo e 3 esercizi commerciali, due interessati per “induzione” dai roghi dei veicoli ed uno preso direttamente di mira dal malvivente. L’operazione è stata esposta durante la conferenza stampa che si è conclusa pochi minuti fa in Commissariato, tenuta dal Vice Questore aggiunto Carmine Bagno, alla presenza degli uomini dell’Ufficio Investigativo e della Squadra Volante. Si tratta di un 48 enne casalese, residente in città, attualmente ristretto presso la Casa Circondariale di Vercelli. La Procura di Vercelli ha chiesto di non diffondere l’identità dell’indagato, che dovrà rispondere di incendio continuato a pluriaggravato, poiché non si è ancora conclusa l’attività d’indagine. C’è da provare, infatti, se sia la stessa la mano che ha incendiato le auto negli altri tre episodi avvenuti negli ultimi quattordici mesi.
Determinanti per l’identificazione dell’uomo sono state le telecamere sparse in città, sia quelle del Comune che quelle dei privati. Collegando le registrazioni, infatti, si può ricostruire l’intero percorso fatto dal piromane ma, in particolare, sono i fotogrammi della Banca del Piemonte di Piazza San Francesco, ad inchiodarlo. Dalla registrazione, infatti, si vede l’indagato armeggiare vicino alla ruota di un’auto che immediatamente prende fuoco. Per abbinare l’immagine ad un nome, però, sono stati determinati gli agenti della Squadra Volante che, guardando le immagini lo hanno riconosciuto, poiché identificato (per altri motivi) pochi giorni prima.
Sottoposto a fermo di Polizia, durante la perquisizione sono stati rinvenuti i vestiti e le scarpe che indossava durante la “notte di fuoco”, sui quali saranno svolti anche i rilievi tecnici, e nascosta su un armadio, una lattina di liquido infiammabile Zippo (che si acquista per ricaricare l’accendino) quasi esaurita. Le manette sono scattate nella notte del 5 aprile e, il mattino seguente, è stato accompagnato a Vercelli per la convalida dell’arresto. Il Pm titolare dell’inchiesta ha richiesto ed ottenuto per l’indagato, la misura cautelare della detenzione in carcere.