Giovedì 15 maggio, al santuario di Crea, al termine dell’incontro di formazione per il Clero diocesano, sono stati celebrati gli anniversari di ordinazione sacerdotale e presbiterale dei consacrati della Diocesi di Casale.
Questa l’omelia pronunciata dal vescovo mons. Gianni Sacchi.
Caro vescovo Alceste, cari confratelli nel sacerdozio, cari diaconi, carissimi fedeli, ci ritroviamo oggi in questo luogo santo, il Santuario della Madonna di Crea, per rendere grazie a Dio per gli anniversari di ordinazione di alcuni nostri fratelli sacerdoti e diaconi.
Jacques Loew, monaco, teologo, primo prete operaio in Francia, in occasione del suo 50° scrisse: “Sono cinquant’anni che ho incontrato Dio. Avevo allora 24-25 anni. Che cos’è dunque avvenuto? Niente di eccezionale, allora, niente di folgorante. Qualcosa come un’aurora che sorge, una nebbia che si dirada, un amore che nasce. E niente di eccezionale da allora, se non cinquant’anni di felicità interiore. Una gioia profonda. Una luce dentro. Un quadro composto da colori che avranno questi nomi: pace, gioia, serenità nelle avversità, certezza di esistere, certezza di essere amato”.
Una luce dentro… una gioia profonda. Forse un momento come questo ci aiuta a pensare… ad andare indietro nel tempo e ripercorrere un cammino più o meno lungo e scorgere anche noi dei colori. Questo è un luogo di silenzio, di preghiera, di affidamento: sotto lo sguardo tenero della Madre, riconosciamo le meraviglie che il Signore compie attraverso le nostre mani consacrate, spesso segnate dalla fatica, ma anche dalla gioia di servire.
Il Vangelo di oggi ci riporta al Cenacolo. Gesù, dopo aver lavato i piedi ai discepoli, dice: “In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone… Se sapete queste cose, siete beati se le mettete in pratica”.
Queste parole, tanto semplici quanto radicali, ci riportano all’essenza del nostro ministero. Non siamo padroni della vigna, ma servitori. Non siamo artefici della grazia, ma strumenti umili.
Il prete è colui che, ogni giorno, deve ricordarsi che il servizio – e non il potere – è la forma autentica del suo essere Servo del vangelo e Segno di Cristo Sacerdote. Cari confratelli, oggi ricordiamo il giorno della nostra ordinazione, quando abbiamo pronunziato con emozione e trepidazione: “Eccomi”. E quell’ “Eccomi” è risuonato nel cuore della Chiesa come un sì totale e definitivo.
Ma oggi, in questo santuario, voglio anche dirvi grazie. Grazie per le Messe celebrate spesso in silenzio, per le Confessioni ascoltate con pazienza, per i malati visitati, per le famiglie accompagnate. Grazie per i vostri “sì” quotidiani, anche quando il peso sembra troppo grande o l’entusiasmo affievolito.
Alla luce di questo brano di Giovanni, il nostro essere sacerdoti viene purificato e rinnovato: non per cercare gloria umana, ma per assomigliare al Maestro che si china ai piedi dei suoi. E la beatitudine promessa da Gesù –
“siete beati se le mettete in pratica” – non è solo futura, ma già presente nel cuore di chi ama e serve.
Prego allora perché ogni prete sia l’uomo del grazie, sempre stupito delle meraviglie di Dio; uno che crede e aiuta gli altri a credere; uno per cui il celibato non sia assenza ma presenza: quella di Dio e degli altri.
Prego perché ogni prete sia l’uomo delle relazioni profonde, l’uomo della gratuità, del dono, del servizio, sia sempre umanissimo, sovrabbondante in umanità e misericordia, segno della gioia e dell’eccedenza del Vangelo.
Ma… ogni prete porta il suo tesoro – Gesù di Nazareth Crocefisso e Risorto – in quel vaso d’argilla che è lui, così debole, così fragile …
Per questo è importante chiedere perdono al Signore e ai fratelli se non sempre siamo all’altezza del dono ricevuto. Chiediamo la preghiera di tutti. Abbiamo bisogno della preghiera delle nostre comunità.
Termino con un bel racconto dello scrittore brasiliano Paulo Coelho: il rabbino Elimeleck aveva fatto una bella predica in una città e stava tornando al suo paese natale. Per rendergli omaggio e dimostrargli gratitudine, i fedeli decisero di seguire la carrozza di Elimeleck fino all’uscita dalla città.
A un certo punto, il rabbino fermò la carrozza, chiese al cocchiere di proseguire senza di lui e si mise a camminare insieme al popolo. “Un bell’esempio di umiltà”, disse uno dei fedeli accanto a lui. “Non c’è nessuna umiltà nel mio gesto – rispose Elimeleck -, voi qua fuori state facendo esercizio, cantando, bevendo vino, fraternizzando con gli altri, trovando nuovi amici, e tutto per via di un vecchio rabbino che è venuto a parlarvi dell’arte della vita. Allora, lasciamo pure che le mie teorie proseguano su quella carrozza, perché anch’io voglio partecipare alla voglia di vivere”.
Cari confratelli, ricerchiamo tra noi la gioia dello stare insieme, dell’amicizia e della vera fraternità, condividendo l’arte della vita, della voglia di vivere… Per questo saremo amati e cercati.
Nel Santuario della Madonna di Crea, affidiamo a Maria il nostro cammino sacerdotale. Lei, che ha detto il suo “sì” senza riserve, ci accompagni nella fedeltà quotidiana. Ci custodisca nel cuore, come ha fatto con ogni parola del Figlio, e ci aiuti a camminare con gioia nella nostra vocazione.
Che il Signore vi benedica e vi conceda ancora molti anni fecondi al servizio del suo popolo santo.
Amen.
ANNIVERSARI ORDINAZIONE – Vescovi
Anno 1965 (60 anni di Ordinazione Presbiterale):
S.E. Mons. Luciano Pacomio, Vescovo emerito di Mondovì
Anno 1985 (40 anni di Ordinazione Presbiterale):
S.E. Mons. Luigi Bianco, Nunzio apostolico in Uganda
Anno 1990 (35 anni di Ordinazione Presbiterale):
S.E. Mons. Gianni Sacchi, VESCOVO
ANNIVERSARI ORDINAZIONE PRESBITERI DIOCESANI E RELIGIOSI
OPERANTI IN DIOCESI DI CASALE MONFERRATO
Presbiteri ordinati nell’Anno 1960 (65 anni di Messa):
don Carlo Grattarola, don Edmondo Lupano
Anno 1980 (45 anni di Messa):
padre Fiorenzo Cavallaro, o.s.j.
Anno 1990 (35 anni di Messa):
don Renato Dalla Costa
Anno 1995 (30 anni di Messa):
don Davide Mussone, don Marco Pivetta
Anno 2000 (25 anni di Messa):
don Simòn Aka, don Germano Rota, don Daniele Varoli
Anno 2005 (20 anni di Messa):
don Samuele Battistella, don Benjamin Kpodzro, don Eugenio Portalupi
Anno 2010 (15 anni di Messa):
don John Ahlina-Atama, don Martin Jetishi
ANNIVERSARI ORDINAZIONE DIACONI
Anno 1985 (40 anni):
diac. Franco Gaudenzi
Anno 2000 (25 anni):
diac. Giuseppe Camagna, diac. Michelangelo Coaloa, diac. Gaetano Di Guardia
PRESBITERI e DIACONI DEFUNTI
don Franco Josi, diac. Adriano Frigeri.