CASALE – Il “Comitato Cittadini del Centro Storico” si è riunito martedì scorso e si è presentato alla stampa mostrando i disagi vissuti dagli abitanti nel cuore della città. I membri spiegano così i loro disagi maggiori: «Il nostro comitato nasce dal profondo spirito di appartenenza e di legame con questo scorcio di città ricco di importanti beni monumentali che con gli abitanti stessi costituiscono un bene collettivo da salvaguardare. Altresì preme ribadire l’attenzione ai valori quali: la convivenza civile, la sicurezza dei cittadini, il rispetto per le persone e per il decoro della città in cui viviamo, tutti diritti che rivendichiamo senza alcuna prevaricazione nei confronti di altri. Crediamo non sia tollerabile che in tutti i fine settimana la maggior parte dei bar del centro si trasformino in veri e propri locali notturni senza alcun tipo di controllo per ciò che succede dentro e fuori. Musica ossessiva e assembramenti rilevanti di persone, generano situazioni insostenibili per un paese che pretende di essere civile». «L’eccessivo volume della musica e le abbondanti libagioni – proseguono – danno libero sfogo a urla e schiamazzi che poco o nulla hanno a che vedere con comportamenti civili. Ultima, in ordine di tempo, la situazione in via Volpi, più volte segnalata ai giornali e all’Amministrazione». Su via Volpi il Comune è già a conoscenza della situazione, ma secondo il comitato il loro disinteresse è grave. «Il diritto al riposo esiste e fa parte del Diritto Civile e Penale – afferma l’avvocato Cavagnolo -. L’amministrazione ha scelto di disinteressarsi del problema? Bene, allora noi siamo pronti a segnalare la questione alla Procura della Repubblica di Vercelli se le nostre autorità non interverranno. Queste denunce saranno rivolte ai gestori dei bar (responsabili di ciò che avviene dentro e fuori il loro locale). Tra i provvedimenti previsti c’è anche il sequestro preventivo dei locali. Ripeto il Diritto al riposo esiste, mentre è puramente inventato il “Diritto al divertimento” di cui abbiamo sentito parlare». «La nostra città sta diventando sempre più grigia e non sono sicuramente quelle descritte le iniziative di rilancio – afferma il Comitato -. E’ pressoché assente una politica culturale e di intrattenimento rivolta a giovani e non giovani che valorizzi le bellezze artistiche della città, che attivi flussi turistici con conseguenti ricadute in termini economici sugli operatori stessi. Noi non siamo contro l’intrattenimento costituito da iniziative musicali,però si devono svolgere in orari e luoghi adeguati con caratteristiche di spazio di cui il centro storico o altre zone residenziali non sono dotate. Noi non siamo contro i bar; svolgano pure la loro attività ma nel rispetto di tutto e di tutti secondo le regole che la normativa vigente prescrive. Noi chiediamo il rispetto delle regole, quelle stesse che l’attuale Amministrazione ha promulgato, ma che si dimentica di far rispettare a discapito dei cittadini. Chiediamo, infine, che la nostra voce sia ascoltata in modo democratico con un confronto sereno e privo di pregiudizi di ogni sorta. La nostra non è una voce isolata. Il Comitato Cittadini del Centro Storico di Casale Monferrato ha, infatti, aderito al “Coordinamento Nazionale Italiano Antimovida selvaggia e degrado”, nato dall’unione di tutti i comitati cittadini d’Italia che vivono i problemi da noi esposti».
Christian Pravatà