CASALE – Lunedì 16 settembre 2019 alle ore 9,30 presso la Sala Giumelli di Ospitalità CDR Casale in piazza C.Battisti 1 a Casale Monferrato, si è tenuto un incontro tecnico sulle Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona. Si sono dibattuti in modo approfondito e concreto le tematiche relative al riordino degli Enti assistenziali trasformati in APSP (Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona) con l’intento di stabilire una rete di collegamento fra i Direttori APSP.
Promotore dell’iniziativa il dott. Andrea Manini, direttore della Casa di Riposo Maurizio Muller di Verbania e Responsabile dell’Associazione dei Manager del Sociale e del Socio Sanitario per il Piemonte, relatore del primo intervento mattutino di introduzione generale e di una seconda riflessione pomeridiana sull’IRAP; la giornata, strutturata come tavolo di lavoro moderato, è stata aperta dai saluti dell’Assessore Luca Novelli e dal Presidente di Ospitalità CDR Casale Mario Botta.
Tra i relatori il Direttore della Casa di Riposo di Vercelli Alberto Cottini che ha presentato una relazione su “Il sistema contabile e la natura giuridica delle APSP” e il Direttore dell’Istituto De Pagave di Novara Francesco Barillà relatore su “Lo spoil system e la Direzione”. Al Direttore di Ospitalità CDR Casale il compito di aprire i lavori del pomeriggio con una relazione su “Il regolamento di funzionamento”.
Le tematiche presentate e la qualità dei relatori sono state spunto di un vivace e puntuale dibattito tra i presenti, Direttori e dirigenti di IPAB e APSP piemontesi, che hanno avuto la possibilità di confrontarsi in modo concreto e costruttivo.
Andrea Manini: “Il riordino del sistema IPAB Regionale ha le sue origini dalla legge del 2001 che rappresenta un’occasione di svolta per tutto il settore dell’Assistenza come ogni riforma dovrebbe essere.” (Per i non addetti ai lavori, la 207/2001 tenta di fare ordine nella confusione dell’oggetto sociale delle IPAB; nel riordino viene stabilito che le Regioni devono emanare delle norme specifiche. Nel 2017 la Regione Piemonte ha firmato dei criteri ma non delle linee guida specifiche…). Prosegue Manini: “Purtroppo il socio assistenziale viene lasciato a sé stesso e alla capacità propria di risolvere ma questo non è sufficiente. Con la bulimia politica, la crisi economica di questi anni, la modalità mordi e risolvi della dimensione del privato (che non è propria del mondo del pubblico) si diventa lenti e legati, in confronto alle nuove sfide. Con una popolazione anziana ormai diversa da paradigmi, se si pensa che per l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è anziani over 65, ci sono over 65 che anziani non sono anzi! La riforma è l’occasione per rivedere il mondo IPAB e renderlo più funzionale. Noi Direttori di IPAB/Aziende pubbliche dobbiamo mantenere le peculiarità. Siamo pubblici ma abbiamo bisogno di rispondere velocemente con efficienza e in pareggio di bilancio, garantendo il miglior servizio al cittadino, in modo anche qualitativo. Purtroppo la riforma non elimina il gap sulla snellezza di procedure perché resta pubblico. Il privato è veloce, il pubblico è lento. La legge accomuna una casa di riposo di una cittadina di provincia al comune di Milano, con dispendio di risorse umane e di funzioni. Troppa carta e meno persona! La riforma, occorre per facilitare e aiutare meglio il cittadino mantenendo il pareggio di bilancio. L’incontro di oggi rappresenta il primo passo per costruire un tavolo permanente di lavoro tra i direttori per un costante contatto. Una prassi da condividere, fare rete e non chiudersi nella singola rete visti gli obiettivi e le difficoltà comuni”.
Perché il cittadino deve scegliere il pubblico? Non c’è contrapposizione con il privato, ma come romantico della cosa pubblica (Res publica è bello e dà attenzione al cittadino) sento “miei” i principi costituzionali della persona e dei lavoratori e l’obbligo anche morale di fare l’interesse della cittadinanza. Bilanci pari, non guadagni, si reinveste nella struttura. Il cittadino al centro…
Domani? La nostra proposta alla Regione di alcuni suggerimenti attuativi; il confronto con la Regione per linee guida ad attuazione della riforma stessa.
Gli appalti? Dopo! li prepariamo nei ritagli di tempi, prima ci sono le persone, il familiare dell’assistito da ascoltare, il dipendente con un problema familiare che non riesce a conciliare l’orario di lavoro… La burocrazia è necessaria, è strumento programmatico ma diventa limitante dei rapporti con persone..” . Il giorno 0 parte infatti da Ospitalità CDR Casale, la prima APSP del Piemonte.
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