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Lettera alle donne italiane da Odessa sotto le bombe

Liudmilla: “Senza la pace non esistono felicità, sorrisi e piani per il futuro”

Redazione di Redazione
7 Marzo 2024
in Cittadina, Cronaca, Cronaca Monferrina, Prima Pagina
Lettera alle donne italiane da Odessa sotto le bombe
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CASALE – In occasione della Giornata Mondiale della Donna riceviamo e pubblichiamo una toccante lettera da Liudmilla Ussaciova, coreografa ucraina di Odessa, costretta a convivere con il dramma della guerra. Fa parte dello staff della scuola di pattinaggio “Kriginka” guidata dall’allenatrice Alena Fediunina (loro lavorano in coppia). Recentemente sono riuscite ad organizzare l’unico campionato in questi due anni di guerra “La Coppa di San Valentino”, che si è svolto lo scorso 14-16 febbraio. Ora  è da qualche giorno che non dormono, corrono al riparo dai missili, che manda il nemico. In Italia ha un’amica con cui è sempre in contatto, anche di notte.

Carissime italiane e straniere che abitano in Italia, tanti sinceri auguri per la Festa dell’8 marzo, la giornata che è stata pensata per valorizzare in tutto il mondo l’impegno delle donne che lavorano.
Il mio augurio più importante è l’augurio di pace!

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Per me la pace non ha prezzo perché, prima di tutto, senza di lei non esistano né felicità, né sorrisi, né successo, né piani per il futuro…la guerra cancella tutto!

Sono una semplice donna ucraina, abito a Odessa, dove sono nata e lavoro in una scuola di pattinaggio artistico. La guerra è iniziata per me alle 5 del mattino del 24 febbraio 2022 con una fortissima esplosione a poca distanza da casa mia e proprio in quel preciso momento si è chiuso un capitolo della mia vita e se ne è aperto uno completamente diverso. I n quel giorno, uscendo da casa, ho subito notato come erano cambiati i volti delle persone, erano diventati cupi come il cielo nuvoloso e inoltre tutti indossavano vestiti dai colori scuri. Mi è sembrato di vedere un film maligno, un film che parlava della guerra del passato!

Tutti noi avevamo un senso di panico, di paura e di disperazione. La paura: ecco il sentimento che è subito nato e che continua a crescere ogni giorno di più.

Quando nei telegiornali si è visto come i missili russi stavano distruggendo i palazzi condominiali, ho cominciato a cercare qualche rifugio: la cantina non andava bene perché sarebbe stata la tomba, ma di parcheggi sotterranei nel mio rione non ce ne sono. Ci bombardavano in modo sistematico e io, in casa mia, mi sentivo come messa con le spalle al muro in attesa della fucilazione: questa era una paura insolita, esistenziale, che nasce nel profondo senza la tua volontà e che non puoi controllare in alcun modo!

Ho sentito il fortissimo desiderio di scappare il più presto possibile, ho abbandonato la casa e sono partita per Moldova con una sola valigia e con Rosa, la mia amata gatta nera, ma dopo tre mesi sono ritornata per ricominciare a lavorare.

Poi c’è stato tanto dolore per il mio Paese, per i compatrioti caduti, per i nostri difensori, per le città distrutte, per la natura vandalizzata. Quanti sono stati i crimini contro gli esseri umani e contro gli animali! No, non si può comprendere!

L’inverno scorso è stato pesantissimo perché i nemici hanno cercando di farci morire di freddo ordinando di sparare i missili sulle centrali elettriche. Ci sono stati i black-out e allora scompariva tutto: luce, riscaldamento, acqua collegamenti telefonici e si restava nel buio totale. I colpi dei missili erano spietati, mi sedevo nel corridoio, rispettando la regola dei due muri ciechi, e lasciavo socchiusa la porta d’ingresso in modo che non si bloccasse. La vicina della porta di fronte faceva altrettanto e stavamo lì, a sentire i fischi dei missili e il tremore della terra sotto il palazzo.

Nonostante tutto la nostra Scuola di Pattinaggio continuava la sua attività e i bambini venivano ad allenarsi quando c’era un po’ di tregua. A volte mancava la corrente e così eravamo costretti ad allenarsi alla luce delle torce e se la mancanza di elettricità durava a lungo il ghiaccio si scioglieva e la pista di pattinaggio si trasformava in una piscina. Noi allenatori lavoravamo per non distruggere il mondo dei nostri allievi e a me, personalmente, i sorrisi dei bambini davano la forza per andare avanti.

Dio ci sta appoggiando! Ho la speranza e la convinzione che in questo mondo le persone di buona volontà siano in maggioranza e che noi tutti insieme vinceremo su questo male.

Vi auguro di custodire sempre la luce nei vostri cuori, di ammirare la bellezza e di sentire il calore della primavera. Pace nelle vostre case!

Saluti cordiali e pace a tutti!

Lidmila Ussaciova

 

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Tags: Festa DonnafuturoPaceUcraina
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