Luigi Corteggi, in arte “Cortez”, milanese trapiantato in Monferrato e scomparso la scorsa settimana a 85 anni, era un vero mito per gli addetti ai lavori e per tanti estimatori. Figura storica del fumetto italiano, nell’arco di 50 anni, infaticabile, ha disegnato storie, creato famosi loghi e personaggi, grafiche e illustrazioni per libri, riviste e giochi elettronici entrando di diritto nell’olimpo dei grandi illustratori, senza mai tralasciare l’amore per la pittura. Diplomato a Brera, Sergio Bonelli lo definiva: ”Un pittore prestato al fumetto”. Negli anni ’60, aveva raggiunto la fama illustrando le mitiche copertine di Kriminal e Satanik, ormai veri oggetti di culto. Entrato nel ‘75 alla Bonelli, con personalità e inventiva divenne presto una delle sue colonne portanti, guadagnandosi dalla critica la palma di più famoso Art Director del mondo del fumetto italiano. Il suo portamento serafico, caratterizzato da un elegante aplomb all’inglese, con la immancabile pipa in bocca, unito ad una bonaria ironia, ed una modestia rara in personaggi del suo calibro, lo facevano subito apprezzare. Lo conobbi ad una mostra di fumetto al mercatino dell’Antiquariato di Casale quando vivevo ancora a Genova e gli portai i miei disegni da visionare. Gli piacquero ma decretò che con quello stile puntinato e lunghissimo da realizzare, da “precisino” disse lui, non avrei mai potuto fare il fumettista. Per fortuna io mi dedicavo a illustrazioni di altro tipo ma fu l’occasione per creare un contatto con lui che già ammiravo da tempo. Poco dopo, quando tornai a vivere a Casale, iniziò tra noi una bella amicizia e una collaborazione con l‘amico Beppe Balbi coordinatore del mercatino dell’Antiquariato. Nel 2007 Cortez ed io partecipammo ad una collettiva di pittura a Frassinello e subito dopo entrai nell’organizzazione di mostre di fumetto da cui nacque la manifestazione annuale “Casale Comics”. Grazie alla sua sapiente direzione artistica e all’entusiasmo mio e di Beppe, in dieci anni riuscimmo a far crescere la manifestazione portando a Casale, ma anche a Conzano e fuori Monferrato, mostre di Tex, Dylan Dog e Nathan Never e con esse le migliori firme del fumetto italiano: Claudio Villa, Giovanni Ticci, Ferri, Vercelli, Piccinelli, Del Vecchio. Luigi intanto, aveva creato il suo buen retiro a Casorzo ed aveva lo studio ad Ottiglio dove ci si trovava per disquisire di pittura, ma anche di buona tavola e buon bere, altre sue passioni. Ricordiamo ancora con nostalgia i pranzi e le allegre cene in sua compagnia. Come pittore era stato invitato ad una edizione di Arteinfiera, curata dal critico Piergiorgio Panelli, e nel 2013 aveva esposto le sue opere nella grande mostra “Il segno dipinto” presentata dalla comune amica e assessore alla cultura Giuliana Bussola al Castello Paleologo. Una bella esperienza che aveva visto riuniti cinque amici artisti: Luigi Corteggi, Pio Carlo Barola, Gianpaolo Cavalli, Antonio Barbato, Gianfranco Penna e il sottoscritto. Aveva anche partecipato a tre edizioni della biennale Grafica ed Ex Libris, curata dagli amici del Gruppo Arte Casale. Fino al 2015, prima che la malattia lo aggredisse, aveva comunque continuato a lavorare in Bonelli, dividendosi tra Milano e l’amato Monferrato dove era impegnato anche nella scuola locale di Fumetto. A noi e a molti lascia un vuoto colmato però da tanti bei ricordi. Per tutti resterà il mitico “Cortez”.
Mauro Galfrè
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