CASALE – Nel corso dell’ultimo periodo, con l’avvicinarsi del periodo natalizio, la Compagnia Carabinieri di Casale M.to ha impiegato molte risorse investigative nel campo della prevenzione e repressione dei reati informatici. La maggiore attenzione è dovuta ad un aumento delle truffe “on line”, purtroppo sempre più frequenti e sempre più elaborate. Il volume degli affari generati dal “Web shopping” è cresciuto in maniera esponenziale, mettendo in evidenza anche un aumentato interesse delle aziende e dei consumatori italiani verso i mercati stranieri. Tuttavia, in Rete, la piena tutela del consumatore appare difficile da raggiungere, soprattutto se si decide di comprare all’estero dove vige una normativa differente. E questo è innegabile quando si compra un bene che non si è visto materialmente da un venditore che non si è mai conosciuto e che, se ci sono dei problemi, non ha il negozio sotto casa dove andare a reclamare. Il rapporto tra venditore e consumatore nel commercio elettronico muta svolgendosi in uno spazio virtuale, che rende difficile l’instaurazione di un rapporto fiduciario. Il quadro si complica se si pensa ai “terzi” che possono intromettersi con intenti non sempre chiari e pacifici. Le transazioni “on line” aprono, lo scenario a nuove forme di crimine come il furto dei codici delle carte di credito oppure la violazione all’accesso e all’uso dei dati sensibili. Alcuni consigli possono evitare di essere truffati da incauti acquisti da venditori italiani o stranieri: Diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata; non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi od oggetti presentati come pezzi d’arte o d’antiquariato se non siete certi della loro provenienza; non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute; nel campo della repressione alle truffe informatiche sono stati ottenuti i seguenti risultati. Militari della stazione carabinieri di Occimiano, a conclusione di articolate indagini in seguito alla denuncia presentata da: G.B., 44enne operaio casalese, denunciavano in stato di libertà per truffa in concorso: C.S., 59enne residente in Provincia di Padova, con precedenti di polizia, R.L., 19enne residente in Provincia di Treviso, con precedenti di polizia e K.L., 21enne anch’esso residente in Provincia di Treviso, con precedenti di polizia. I tre indagati contattavano utenti che avevano pubblicato annunci di vendita di oggetti sul portale: “Subito .it”, dicendo di essere interessati all’acquisto di alcuni prodotti pubblicizzati e di voler pagare immediatamente il prodotto con vaglia online, riservandosi di ritirarlo, invitando il venditore a raggiungere un Atm Postamat per eseguire l’operazione. In seguito il venditore contattava l’acquirente, il quale simulava la dettatura di un codice vaglia online, inducendo in errore il venditore che dopo aver digitato le proprie credenziali, inseriva un codice fornito che non era altro che il numero della carta postpay in uso ai tre truffatori, sulla quale il venditore versava, anziché ricevere l’importo. La truffa veniva ripetuta più volte in tutto il territorio nazionale. L’identificazione si è resa possibile grazie ad una attenta analisi dei tabulati telefonici intestati ai tre truffatori. Militari della stazione carabinieri di Pontestura, a conclusione degli accertamenti in seguito alla denuncia presentata da: M.D., 39enne residente a Pontestura, denunciavano in stato di libertà per truffa: G.F., 41enne residente a Taranto con precedenti di polizia, poiché aveva messo in vendita un’aspirapolvere sul sito: “Subito.it” al prezzo di 280 euro e dopo essersi fatto versare i soldi sulla sua carta post pay si rendeva irreperibile. Militari della stazione di Balzola, a conclusione degli accertamenti in seguito alla denuncia presentata da M.D.Z., 31enne residente a Villanova, denunciavano in stato di libertà per truffa S.E., 36enne, residente a Castelnuovo Scrivia, poiché avrebbe messo in affitto su un sito internet specializzato, un appartamento nel Comune di Cefalù, ricevendo come caparra 200 euro dalla querelante, rendendosi successivamente irreperibile.
LA VITA CASALESE PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI ALL’EDITORIA.
“La Vita Casalese”, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.