CASALE – Dal 2 al 7 dicembre 2018 si terrà la seconda edizione del Festival della Virtù Civica, che avrà il suo momento conclusivo nell’ormai tradizionale ed attesissima cerimonia di consegna del Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno” promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia.
Il Festival nasce da un’idea dell’Associazione Amici di Luisa insieme al Comune di Casale Monferrato e all‘Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino (Parco del Po). Rientra fra le iniziative volte a ricordare Luisa Minazzi, direttrice didattica, ambientalista e amministratrice comunale a Casale Monferrato, morta a 58 anni, nel 2010, di mesotelioma, ultima beffa per chi, come lei, aveva fatto della lotta contro la fibra killer una ragione di vita.
L’obiettivo della rassegna è valorizzare la presenza a Casale Monferrato degli otto candidati al Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno”, chiamandoli a condividere le loro storie ed esperienze unitamente a quelle di altri significativi esempi di impegno civile.
Quella dell’Ambientalista dell’anno è una tradizione che risale a dodici anni fa, quando Legambiente e La Nuova Ecologia decisero di istituire un premio, a carattere nazionale, che portasse alla ribalta persone impegnate per il benessere della comunità, la diffusione del messaggio ambientale, l’innovazione d’impresa, la salvaguardia del territorio. Dal 2012 il premio è dedicato alla figura esemplare di Luisa Minazzi ed ha trovato casa nel cuore del Monferrato, dimostrando una volta di più che le grandi battaglie non sono vane se c’è qualcuno disposto a raccoglierne il testimone.
Gli otto finalisti che il Comitato organizzatore ha selezionato per l’edizione 2018, sulla base delle segnalazioni inviate dalla Giuria preliminare, sono la miglior sintesi di un’Italia che non si rassegna, che ragiona, investe, opera, costruisce e combatte per il bene comune e per rispondere ai bisogni della contemporaneità, dalla lotta all’inquinamento alla creazione di un’economia circolare, equa e sostenibile.
I candidati all’edizione 2018 del Premio, le cui votazioni si sono concluse domenica scorsa, sono: Vincenzo Cordiano, specialista nel campo dei tumori del sangue, il cui grido d’allarme ha portato il Consiglio dei Ministri a dichiarare lo stato di emergenza per i Pfas in Veneto; Giovanni De Feo docente di ecologia industriale nell’ateneo di Salerno e divulgatore ambientale, a tempo di rap, amato anche dai più piccoli; Marcello Dondeynaz, che insieme al comitato “Ripartire dalle Cime Bianche” di cui è referente, lotta per la tutela di uno degli ultimi lembi incontaminati sul versante meridionale del Monte Rosa; Salvatore Gullì, che come commissario prefettizio sta aiutando la comunità di San Luca, in Aspromonte, a guardare al futuro e a non piegarsi alla ‘ndrangheta; Francesco Panella, dedito da sempre alla tutela delle api e tra i protagonisti della battaglia che ha portato a maggio allo stop della Ue alle tre molecole insetticide più utilizzate al mondo e nocive per questi insetti; VenTo, la dorsale cicloturistica italiana di EuroVelo 8, che punta a collegare Venezia a Torino per 700 chilometri lungo il Po; RECUP, il servizio di recupero degli alimenti invenduti nei mercati rionali da donare a chi ne ha bisogno; Guendalina Salimei, architetto che ha riprogettato in ottica comunitaria il quarto piano del Corviale, nella periferia romana, per strapparlo al degrado.