Sono stati celebrati martedì mattina nel Duomo di Ravenna dal card. Tettamanzi, delegato dalla Santa Sede, arcivescovo emerito di Milano (e suo successore alla guida del cda di Avvenire), al fianco dell’arcivescovo di Ravenna e Cervia, Lorenzo Ghizzoni, arcivescovi, vescovi e diverse centinaia di sacerdoti, i funerali del card. Ersilio Tonini, morto nella struttura Opera Santa Teresa, dove viveva da anni, nella notte di domenica 28 luglio all’età di 99 anni, compiuti il 20 luglio. Prima di iniziare la celebrazione funebre, il cardinale Tettamanzi ha letto un telegramma inviato da papa Francesco in cui il Santo Padre ha ricordato “con profonda ammirazione la feconda e molteplice attività apostolica” di Tonini nell’arco della sua vita. Ersilio Tonini era il più anziano dei Cardinali ed anche il più anziano Vescovo italiano. Era nato a Centovera di San Giorgio Piacentino il 20 luglio 1914. Dal 30 aprile 2010, giorno della morte del cardinale Paul Augustin Mayer, era il più anziano cardinale vivente. Dal 14 gennaio 2012, giorno della morte del vescovo Antonio Mistrorigo, era invece il più anziano vescovo italiano. A 11 anni entra in seminario. Il 18 aprile 1937 è ordinato sacerdote per la diocesi di Piacenza dal vescovo Ersilio Menzani. È prima vice-rettore del seminario, poi insegnante e assistente spirituale dei gruppi FUCI e dei Laureati cattolici, poi direttore del settimanale diocesano «Il Nuovo Giornale». Dal 1953 al 1968 è parroco di San Vitale a Salsomaggiore Terme (città all’epoca divisa tra le diocesi di Piacenza e Fidenza. Il 28 aprile 1969 è nominato da papa Paolo VI vescovo di Macerata e Tolentino e amministratore apostolico di Recanati, Cingoli, Treia. In tale veste attua una coraggiosa riforma agraria cedendo ai contadini i terreni della diocesi. Riceve l’ordinazione episcopale il 2 giugno 1969 dall’arcivescovo Umberto Malchiodi (conconsacranti l’arcivescovo Agostino Casaroli e il vescovo Carlo Colombo). Il 22 novembre 1975 è nominato arcivescovo di Ravenna e vescovo di Cervia. Nel 1978 è chiamato a presiedere il consiglio di amministrazione della NEI, società editrice del quotidiano cattolico Avvenire. Nel 1987 aderisce alla campagna umanitaria per i brasiliani nativi del Roraima «Una vaca para o Indio». Ne parla col papa Giovanni Paolo II, che l’approva ed effettua una donazione di decine di milioni di lire. Il Papa inoltre affida a Tonini un messaggio scritto di suo pugno da portare alle popolazioni brasiliane. Tonini si reca personalmente in Amazzonia e, col vescovo e i missionari locali, si presenta agli Indios e legge, durante la Messa, il messaggio papale davanti a 500 giovani. Tra il 1988 e il 1989 è amministratore apostolico della diocesi di Rimini, fino all’arrivo del nuovo vescovo Mariano De Nicolò. Papa Giovanni Paolo II accoglie le sue dimissioni da arcivescovo, per aver raggiunto i limiti di età, il 27 ottobre 1990 e lo nomina amministratore apostolico. Il 15 dicembre successivo diventa arcivescovo emerito consegnando il pastorale al suo successore, Luigi Amaducci. Nel 1991 è tra i protagonisti della trasmissione televisiva giornalistica “I dieci comandamenti all’italiana” di Enzo Biagi, definita dalla Santa Sede «a tutt’oggi un esempio di moderna catechesi che si avvale del mezzo e del linguaggio televisivo». È la prima di una lunga serie di apparizioni che ne faranno un personaggio televisivo e un commentatore molto apprezzato e ricercato. Nel concistoro del 26 novembre 1994 Giovanni Paolo II lo crea cardinale del titolo del Santissimo Redentore a Val Melaina. Lucidissimo fino alla fine, nel 2012 aveva ancora pubblicato con la Piemme l’ultimo libro, la sua autobiografia, scritta insieme a Paolo Gambi, dal titolo «Il gusto della vita. Perché alla soglia dei cent’anni credo sempre nella meraviglia».