“Ogni battezzato si senta coinvolto”.
“crimini e atrocità da condannare con forza”. Le “ferite non vanno mai prescritte”.
“vergogna e pentimento” per gli abusi ma ora “tolleranza zero”.
“penitenza, preghiera e digiuno”. “No a clericalismo”.
“Invito tutto il santo Popolo fedele di Dio all’esercizio penitenziale della preghiera e del digiuno secondo il comando del Signore, che risveglia la nostra coscienza, la nostra solidarietà e il nostro impegno per una cultura della protezione e del ‘mai più’ verso ogni tipo e forma di abuso. È impossibile immaginare una conversione dell’agire ecclesiale senza la partecipazione attiva di tutte le componenti del Popolo di Dio”.
Lo scrive il Papa nella parte conclusiva della lettera al popolo di Dio pubblicata questa mattina, lunedì 20 agosto. Netto il “no” del Pontefice al clericalismo che “genera una scissione nel corpo ecclesiale che fomenta e aiuta a perpetuare molti dei mali che oggi denunciamo”. “Dire no all’abuso – spiega – significa dire con forza no a qualsiasi forma di clericalismo”. Secondo Francesco, “l’unico modo che abbiamo per rispondere a questo male che si è preso tante vite è viverlo come un compito che ci coinvolge e ci riguarda tutti come Popolo di Dio” perché tutto ciò che si fa “per sradicare la cultura dell’abuso dalle nostre comunità senza una partecipazione attiva di tutti i membri della Chiesa non riuscirà a generare le dinamiche necessarie per una sana ed effettiva trasformazione”.
“È imprescindibile – prosegue – che come Chiesa possiamo riconoscere e condannare con dolore e vergogna le atrocità commesse da persone consacrate, chierici, e anche da tutti coloro che avevano la missione di vigilare e proteggere i più vulnerabili. Chiediamo perdono per i peccati propri e altrui”. L’auspicio, infine, che digiuno e preghiera “aprano le nostre orecchie al dolore silenzioso dei bambini, dei giovani e dei disabili. Digiuno che ci procuri fame e sete di giustizia e ci spinga a camminare nella verità appoggiando tutte le mediazioni giudiziarie che siano necessarie”. Digiuno che “ci porti a impegnarci nella verità e nella carità con tutti gli uomini di buona volontà e con la società in generale per lottare contro qualsiasi tipo di abuso sessuale, di potere e di coscienza”.