Carissimi diocesani, come vi avevo annunciato ho trascorso a Roma la scorsa settimana, vivendo momenti che si sono fortemente impressi nella mia mente e nel mio cuore. Sono stato ospite presso la “Domus Sanctae Marthae”, proprio dove papa Francesco ha deciso di abitare fin dal momento della sua elezione… Potete immaginare la sorpresa e la commozione nel vederlo condividere la mensa con gli ospiti in grande semplicità, servendosi come tutti noi e facendo come noi la fila al buffet…; salutandoci con estrema cortesia ogni volta che succedeva di incrociarlo. E questa è stata la prima “lezione” che ho avuta dal Santo Padre: la semplicità, l’umiltà, la discrezione, la cortesia… Valori colmi di umanità e dunque pienamente e profondamente cristiani! Le due celebrazioni eucaristiche con i confratelli Vescovi del Piemonte, là sul sepolcro di Pietro e di Paolo, mi hanno fatto sentire la bellezza di appartenere e di servire una Chiesa fondata dal Signore Gesù Cristo, eppure profondamente radicata nella storia… E gli incontri presso i Dicasteri romani…; mi hanno trasmesso in concreto il senso del respiro universale della Chiesa, Madre e Maestra di tutti i popoli. In fine quell’ora trascorsa con papa Francesco, venerdì 10 maggio. Nel breve colloquio personale ho parlato della nostra terra, del santuario di Crea, dei nostri sacerdoti che svolgono il loro ministero in Argentina… E nell’incontro comune il Papa ci ha aiutati a riflettere sulla importanza della pastorale famigliare, della iniziazione cristiana, dei giovani, delle vocazioni; sulla necessità per noi pastori di essere vicini alla nostra gente che attraversa i difficili momenti della crisi… Tutto in grande e condivisa fraternità: un piccolo gruppo di pastori accomunati dalle stesse ansie, in comune ricerca di come meglio essere al servizio dei fratelli… Sono uscito gioioso e commosso fino alle lacrime! Anche sabato mattina si è trattato di una esperienza forte; nella Basilica di S. Paolo fuori le mura; eravamo là con fedeli provenienti da tutto il mondo a venerare Mons. Luigi Novarese novello Beato; fieri che fosse un casalese…
+ Alceste Catella, vescovo