CUCCARO – Non è la prima volta che Claudio Ranieri viene a Cuccaro. C’era già venuto nove anni fa in occasione dei funerali di Nils Liedholm. Non poteva essere assente durante l’ultimo saluto al suo mister, quello che lo fece esordire nella Roma nel 1973-74, quando il “barone” subentra a fine campionato a Manilo Scopigno, esaudendo il suo sogno di giocare con la maglia della “sua” Roma. Anche la grande onesta intellettuale che possedeva l’allenatore svedese ha lasciato un grande segno nella vita e nella carriera di Claudio Ranieri. Quei valori che ancora oggi il tecnico del Leicester cerca di infondere nei suoi ragazzi. E anche per questo la commissione che assegna annualmente il Premio Liedholm ha scelto lui. Ieri a mezzo giorno Ranieri è tornato a Cuccaro, l’ha fatto per ricevere quel premio intitolato al suo grande mister, fortemente voluto dalla famiglia del Barone per ricordarne la figura.
Dopo le presenze nella Roma, Ranieri scelse un’altra maglia giallorossa, quella del Cagliari dei miracoli. Con il Barone ci rimase poco, eppure tra tutti i premiati iscritti nell’albo d’oro, forse è quello che per caratteristiche tecniche ed umane ci assomiglia di più. Lo conferma la motivazione del premio che gli è stato consegnato, “per i valori di sobrietà, stile ed eleganza mantenuti nel tempo, uniti all’altissima professionalità dimostrata nella lunga carriera, coronata da un’impresa sportiva di valore assoluto». Il riferimento è ad una delle più belle favole del calcio moderno, quella del Leicester. Ma, come detto, a colpire maggiormente la giuria del premio, sono state le doti umane, lo stile, l’eleganza e la correttezza del condottiero dei “foxes”.
Prima di lui il premio Liedholm è stato assegnato anche ad altri grandi del calcio mondiale, come Carlo Ancelotti, Vincente Del Bosque, Michel Platini, Paolo Maldini e Roberto Donadoni. E’ stato il figlio del Barone, Carlo Liedholm, a consegnare il premio a Villa Boemia. Nel pubblico tanti addetti ai lavori e uomini di calcio, oltre alla firma di Gazzetta dello Sport Alberto Cerruti, e alla voce narrante del premio Nicola Roggero di Sky. Tra il pubblico anche il monferrino Agostino Tibaudi, preparatore atletico della Sampdoria ed ex collaboratore di Ranieri.