CASALE – “Smartphone: voce del verbo educare – noi, i ragazzi, le regole che servono” è il tema che sarà affrontato martedì 21 maggio alle 21 nell’aula magna del Sobrero di Casale con relatore la professoressa Stefania Garassini, giornalista e docente all’Università Cattolica di Milano, esperta di giornalismo digitale e di comunicazione. E’ un incontro rivolto soprattutto ai genitori dei ragazzi.
La professoressa ha pubblicato molti libri sull’utilizzo “consapevole” dei nuovi strumenti digitali di comunicazione e del loro impatto sulla società nonché numerosi articoli, sempre sull’argomento, su giornali e riviste.
L’argomento è di particolare interesse, si tratta di una sfida che coinvolge influencer e comunicatori e sta progressivamente colonizzando lo spazio pubblico tanto che l’Unione Europea ha impostato la prima legge quadro al mondo in materia.
La diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale ci impone una riflessione profonda sulla domanda di senso della nostra esistenza e sui nostri rapporti, perché oggi si deve costruire “un nuovo dialogo fondato sulla verità, sulla gentilezza e sull’ascolto”.
Non a caso, la riflessione è proposta da un gruppo di soggetti molto eterogenei che si è trovato a riflettere sulla Gentilezza con lo slogan “Insieme si può – la Gentilezza cambierà il mondo”.
Tutti i giorni ci rendiamo conto del profondo condizionamento esistenziale causato dalle situazioni di guerra in atto e non solo, che incombono intorno a noi, pertanto è necessario sempre più riflettere sui condizionamenti causati dai cosiddetti “social”.
Lo smartphone è uno strumento dalle straordinarie potenzialità che non è da demonizzare ma si deve usare al meglio perché è destinato a occupare una parte significativa della vita di chi lo utilizza e 9-10 anni non sono l’età idonea ad utilizzarlo al meglio perché poco attrezzati ai messaggi che vengono evidenziati.
Ovviamente questo fatto e questa constatazione aprono il discorso della comunicazione e del dialogo tra genitori e figli e tra adulti e ragazzi che dobbiamo dire, con assoluta franchezza, è oggi di scarsa rilevanza. L’obiettivo è che i ragazzi arrivino ad usare questo strumento in modo attivo e anche esplorativo per nutrire le loro passioni e far sì che in futuro i messaggi trasmessi possano essere utili anche alle loro scelte professionali.
E’ augurabile che l’intelligenza artificiale molto abile nel maneggiare vecchio materiale (molto meno nel creare il nuovo) sia obbligata a citare le fonti che utilizza e a dimostrare una sua elaborazione originale, non a beneficio del gestore, ma a favore degli altri, curando i valori che ci danno una chiave di fraternità.
Per il Gruppo “Insieme si può – la Gentilezza cambierà il mondo”
Edda Gastaldi