Quando uscì nel 1969 In The Court Of The Crimson King si parlò di un album rivoluzionario, raccogliendo l’eredità di avvisaglie del rock, che in seguito venne chiamato Progressive, erede della psichedelia, dei frutti che avevano seminato band come Beatles, Procol Harum, Soft Machine, Moody Blues, The Nice, come sempre un’evoluzione di straordinarie idee. L’album inizia con lo spettacolare riff di 21st Century Schizoid Man, la voce alterata di Greg Lake, si ha subito l’impressione di essere di fronte a qualcosa d’innovativo, una miscela esplosiva di jazz, psichedelia, rock. Dopo la tempesta la quiete, la pastorale I Talk To The wind (ripescata dall’album Giles, Giles & Fripp) dove, non solo Robert Fripp, ma soprattutto Ian McDonald, polistrumentista, spadroneggia con il suo mellotron. Ian è anche il responsabile delle meravigliose melodie di In The Court Of The Crimson King, insieme al resto della band e ai poetici testi di Pete Sinfield, e Epitaph. Poi Moonchild con un inizio melodico per trasformarsi in una specie di jam. E la copertina, sembra quasi di sentire l’urlo disperato dell’uomo schizoide. Gli stessi Genesis durante le registrazioni di Trespass avevano la copertina di In The Court in studio come fonte d’ispirazione. Dopo, musicalmente, niente fu più lo stesso, un disco storico, spartiacque, in un periodo di svolta anche sociale e culturale.
Rubrica a cura di Paolo Deregibus, insegnante corso di canto presso scuola Step Out di Casale Monferrato.
Info: Paolo Deregibus Music Project (Facebook)
Scuola “Step Out Art Studio”
Redazione “La Vita Casalese”