CASALE – Conto alla rovescia per la Clinica Sant’Anna. Domani scadrà la proroga concessa dalla Regione Piemonte a seguito della protesta e del popolo delle 7 mila firme, che aveva dato vita al Comitato per la difesa della salute dei cittadini monferrini. Un’istanza che aveva fatto propria anche il Presidio Sanità, dopo le promesse fatte, ma non mantenute, di convogliare le risorse risparmiate dalla Clinica verso il Santo Spirito. Tant’è che il nosocomio casalese è continuo oggetto di ridimensionamenti e di politiche scellerate che, ultimamente, hanno colpito anche il reparto di oncologia. Dalla prossima settimana, quindi, la Clinica Sant’Anna cesserà di essere un polo sanitario all’avanguardia e i 72 letti disponibili saranno riconvertiti e riservati ai pazienti psichiatrici, chiudendo interventistica e laboratori analisi, anche se si è ancora in attesa della delibera regionale. Una scelta, quella della proprietà, maturata a seguito della decisione della Regione Piemonte di dimezzare il budget riservato alla struttura casalese. Tagli, spostamenti, riduzioni, scelte politiche nefande che non solo impoveriscono ancora una volta il nostro territorio ma che ricadono violentemente sulle teste dei dipendenti della Clinica che già avevano subito la riduzione dell’orario contrattuale ed ora rischiano anche epiloghi peggiori. I lavoratori sperano di guadagnare ancora tempo, rinviando almeno a settembre ogni decisione. Inspiegata comunque anche l’atteggiamento della proprietà che non solo mortifica i lavoratori snobbando gli inviti delle sigle sindacali, ma che inspiegabilmente non richiede nemmeno l’intervento degli ammortizzatori sociali.
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