Giovedì 21 – Ieri a Roma inquietante guerra urbana dei No Tav, che hanno anche assaltato la sede del PD. Sia ben chiaro che in un sistema democratico le decisioni del Parlamento non possono essere continuamente messe in discussione da terroristi e fanatici che danneggiano il Paese e non sono quasi mai colpiti dalla condanna.
Venerdì 22 – Sono passati 50 anni dall’assassinio del presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, uno dei protagonisti del secolo scorso. Aveva acceso grandi speranze con la prospettiva delle “nuove frontiere” per gli anni Sessanta e suscitato straordinari entusiasmi, interpretando i sogni e le speranze di tutto il mondo che voleva la fine della guerra fredda e un futuro di pace e progresso nella giustizia e nella libertà.
Sabato 23 – Berlusconi, disperato per l’imminente votazione per la sua decadenza dal Senato, intravede gli arresti domiciliari e una serie di processi. Va all’opposizione, critica aspramente Napolitano che non gli concede la grazia che “assolutamente non chiede perché innocentissimo” e convoca una manifestazione di tutti i fans il 27 davanti al Senato per sostenerlo. Alfano non ci sarà. Ci sarà invece una contro-manifestazione dei NO-CAV.
Esce la notizia che due anni fa, quando era Presidente del Consiglio, voleva far uscire l’Italia dall’euro e -dice lui- per questo la Merkel e Napolitano lo fecero dimettere.
Domenica 24 – Sono quattro deputati del Pd – Tino Iannuzzi, Giuseppe Guerini, Marco Carra, Cinzia Fontana – e uno di Fratelli d’Italia – Achille Totaro – i sempre presenti della Camera. A loro appartiene un insolito record positivo: hanno partecipato a 2181 votazioni su 2181 dall’inizio della legislatura. Prendendo in considerazione il solo parametro della presenza in Aula, quindi non considerando i deputati in missione, il veterano è il salernitano Tino Iannuzzi, 53 anni, avvocato amministrativista, vice presidente della commissione Ambiente di Montecitorio, alla sua quarta legislatura. Segue il collega di partito, alla sua prima esperienza parlamentare, Giuseppe Guerini, lombardo, 37 anni, avvocato. L’altro sempre presente è Marco Carra, anche lui lombardo, 48 anni, dirigente di partito, componente della commissione Agricoltura. Poi, sempre del Pd, c’è Cinzia Fontana, cremonese, dirigente sindacale, alla sua terza legislatura (una al Senato), della commissione Lavoro e della Giunta per il Regolamento. Ma non solo Pd. Ad arricchire la schiera è il deputato Fdi Achille Totaro, fiorentino, impiegato prestato alla politica, alla sua terza legislatura, componente della commissione Trasporti.
Lunedì 25 – Visita in Italia del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Ha incontrato Napolitano e Prodi, e poi l’amico Berlusconi, con cui si è fermato a cena. Dal Papa ha offerto una icona della Madonna che ha baciato e si è segnato, ma non ha fatto nessun invito ad andare in Russia. L’indomani incontro con Letta e firma di 28 accordi commerciali.
Martedì 26 – Mons. Luigi Bettazzi compie 90 anni ed ha una vitalità invidiabile. In una bella intervista ad Avvenire confida che «dal settembre 2012, ha già tenuto 189 conferenze sul Concilio. La centonovantesima prossimamente in Lombardia». Ha viaggiato in Italia, ma anche in Albania, Georgia, Germania e Tanzania. «Se mi chiamano – spiega – è per sentire una parola d’incoraggiamento all’accoglienza del Concilio». Auguri e grazie.
Rissa con botte al Consiglio Regionale Piemontese, la cui maggioranza è inquisita per rimborsi spese folli e sotto inchiesta per una lista di appoggio a Cota con firme false, per cui il piccolo scarto avrebbe dato la maggioranza alla Bresso. Dopo quattro anni i giudici non sono ancora arrivati alla conclusione.
Mercoledì 27 – Poco dopo la mezzanotte il Governo al Senato ha incassato la fiducia sul Patto di stabilità, con il voto contrario dei senatori di Forza Italia. Il Governo ha una maggioranza più ridotta ma più coesa. Al pomeriggio il Senato voterà l’esecuzione della legge Severino per la decadenza di Berlusconi dalla condizione parlamentare.
I berluscones hanno convocato una manifestazione in contemporanea davanti al Senato a favore del proprio leader, che viene dichiarato martire della persecuzione della sinistra e della Magistratura politicizzata. Intanto un’altra dimostrazione contraria dei NO CAV per dire che la sua condanna dipende da sentenze passate in giudicato dopo venti anni di rinvii e che la decadenza arriva con quattro mesi di azioni dilatorie dalla sentenza del 1* agosto che doveva essere immediatamente eseguita.