Tra le piazze e le chiese di Roma, fra il 25 e il 27 aprile, ragazzi e ragazze di tutto il mondo hanno vissuto il Giubileo degli Adolescenti: un appuntamento si e concluso con la Messa in piazza San Pietro.
Certamente la morte di papa Francesco ha cambiato il tono con il quale gli adolescenti hanno vissuto l’evento: dal clima di festa per l’incontro con il Pontefice e la canonizzazione del Beato Carlo Acutis – al momento sospesa – a un pellegrinaggio più essenziale e raccolto, vissuto nel contesto del lutto e della preghiera.
Per i 45 adolescenti provenienti dalle parrocchie di Borgo San Martino, Casale Popolo, Moncalvo, Occimiano, Pontestura, San Germano, San Salvatore, Santa Maria del Tempio e Spirito Santo accompagnati da una ventina di educatori e genitori, don Gabriele Paganini, Laura e Ilaria dell’ufficio diocesano di Pastorale Giovanile e Vocazionale, l’esperienza del pellegrinaggio si è aperta nel tardo pomeriggio del 24 all’oratorio di
Santa Maria del Tempio: qualche gioco di conoscenza, la cena condivisa e la preghiera di affidamento alla Madonna hanno creato un clima di familiarità e di amicizia.
All’alba del venerdì, i ragazzi con zaini e sacchi a pelo sulle spalle sono stati accolti a Roma all’Istituto “Sant’Anna G. Falletti di Barolo” per poi spostarsi verso la Basilica di San Paolo Fuori le Mura, luogo in cui è stato possibile vivere l’esperienza più simbolica del Giubileo ossia l’attraversamento della Porta Santa: un momento emozionante che è stato anticipato da una breve preghiera vissuta ai piedi dell’immensa e preziosa Basilica. A seguire la celebrazione presieduta da mons. Guido Gallese – Vescovo di Alessandria e responsabile regionale di Pastorale giovanile – che ha coinvolto più di cinquemila giovani provenienti dalPiemonte.
Nel tardo pomeriggio in mezzo a migliaia di altri ragazzi e ragazze giunti a Roma dall’Italia e dal mondo per il Giubileo degli Adolescenti ci siamo spostati sulle scalinate della chiesa dei Santi Pietro e Paolo all’Eur per vivere la preghiera della Via Lucis presieduta dall’arcivescovo Rino Fisichella. Un momento di preghiera, canto e meditazione che mons. Fisichella ha aperto con queste parole: “Carissimi ragazzi, la nostra vita è piena di gioie e dolori, interrogativi e domande, ma anche di attese e speranze. Oggi più che mai il mondo ha bisogno di testimoni più che di maestri, per questo vogliamo dare vice ai testimoni oculari della Resurrezione cosicché lo Spirito del Risorto confermi la nostra fede, rafforzi la nostra speranza ed infiammi i nostri cuori del Suo Amore”.
La preghiera in sette stazioni ha permesso agli adolescenti di ripercorrere la vita di Gesù e rivolgere un pensiero a papa Francesco nella prospettiva della Resurrezione e della vita eterna.
Sabato mattina avvicinandosi a piazza San Pietro, i giovani casalesi hanno preso parte al funerale di papa Francesco vivendo, in un clima di forte commozione, un’esperienza di fede unica e storica per loro. Molti di loro, affezionati al Papa con il quale sono cresciuti, hanno ricordato i momenti gioiosi vissuti insieme come per esempio le Gmg e gli altri eventi che li hanno visti protagonisti a Roma e Torino.
Sveglia all’alba per vivere la giornata conclusiva di questo memorabile Giubileo: domenica (della Divina Misericordia) infatti piazza San Pietro si è tinta di mille colori per la celebrazione eucaristica che ha visto 200 mila persone partecipare alla Messa in suffragio di papa Francesco.
Durante l’omelia il cardinale Pietro Parolin, che ha presieduto la celebrazione, ha ricordato agli adolescenti quanto “papa Francesco avrebbe desiderato incontrarvi, guardarvi negli oc-chi, passare in mezzo a voi per salutarvi. A voi e al mondo intero papa Francesco rivolge il suo abbraccio dal Cielo”. Il brano di Vangelo di questa domenica ha raccontato ancora una volta lo stato d’animo dei presenti: il senso di tristezza, la sensazione di smarrimento per aver perso il Pastore che il Signore ci ha donato, vengono rischiarati dalla luce della Resurrezione, dalla gioia pasquale, dalla certezza che con Gesù non si è mai soli, né abbandonati a se stessi perché nel suo volto possiamo ritrovare la speranza. Gli adolescenti ritornano a casa con un compito bello ed impegnativo: come gli Apostoli e papa Francesco ciascuno è chiamato ad essere testimone del volto misericordioso del Padre, portando perdono e pace nella propria vita.
Il viaggio di ritorno è stato il momento per raccogliere le emozioni vissute in questi giorni e per passare il “testimone” ai giovani casalesi che parteciperanno al Giubileo del Giovani in programma dal 28 luglio al 3 agosto.
L’équipe di Pastorale Giovanile e Vocazionale.