ROSIGNANO – Aveva trascorso il lunedì pomeriggio con gli amici di Rosignano e stava tornando a casa, ma era buio e non c’era illuminazione sulla strada. Alle sue spalle è sopraggiunto un Suv che non l’ha visto e lo ha travolto mortalmente. Stroncata a soli 16 anni la vita di Pietro Costa, classe 1997, studente del secondo anno del corso Operatore Meccanico al Ciofs di Casale, chitarrista nella band giovanile “The Crash”. E’ successo lunedì, dopo le 18, lungo la strada che dal Castello di Uviglie porta a San Martino di Rosignano. Il sedicenne stava rientrando a casa della mamma Daniela Vignati, 49 anni, nota pittrice monferrina, che abita in via Castelli a San Martino.
Secondo una prima ricostruzione, sul mortale sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri della stazione di Rosignano, nel tratto in discesa è stato travolto da una Hyundai Santa Fe condotta da Angelo Brunero, 53 anni, residente in via Garibaldi 10 a Rosignano.
Un tremendo urto sulla parte destra dell’auto, con il giovane che ha picchiato contro lo specchietto laterale e nella parte in basso del parabrezza e poi è stato scaraventato in avanti, di diversi metri. L’automobilista ha subito dato l’allarme, ma per il giovane non c’era più nulla da fare. Sul posto anche i vigili del fuoco come supporto per illuminare la strada buia. Una morte che ha sconvolto diverse comunità. La famiglia Costa aveva prima abitato a Cella Monte e dal ’99 si era trasferita a Rosignano. Il ragazzo dal marzo del 2010 era poi residente con il papà Luciano Costa, 56 anni, musicista, chitarrista della band “Branco selvaggio”, a Vialarda di Pontestura. La zia materna è Dana Vignati “Andrews”, nota artista che per diversi anni si è esibita in Monferrato. Oltre che grande appassionato di musica era amante delle moto da enduro.
“Una tragedia che ci colpisce in maniera profonda – dice il professore Alessandro Ghezzi del Ciofs che ha la sede al Sacro Cuore in viale Ottavio Marchino – un ragazzo capace, attento, preparato, sempre con il sorriso sul volto, e con una grande gioia di vivere”. “Una persona splendida, una profonda passione che andava oltre alle materie scolastiche e con la fidanzatina stava preparando con me un saggio di tango che avrebbe dovuto tenere a metà dicembre, era entusiasta della vita, la scuola è vuota senza di lui”: è il ricordo del docente Davide Santacesaria. Oltre al genitori lascia la sorella Anita che frequenta la 5ª A Linguistico del Lanza. La salma del giovane è stata ricomposta nella camera mortuaria dell’ospedale Santo Spirito. Oggi pomeriggio verrà eseguita l’autopsia, con funerale probabilmente nel fine settimana. Numerosissimi i messaggi postati sulla sua pagina facebook.
Roberto Saracco