CASALE – Il cantante casalese Paolo Deregibus, classe 1961, si racconta. «Primo palco all’età di 4 anni oratorio del Ronzone. Ho sempre cantato in cover-band della zona- spiega Deregibus -. Abbiamo fatto qualche tentativo di comporre brani nostri ma eravamo troppo autocritici per tentare quella strada, avevamo troppi esempi inarrivabili musicalmente. Nel 1998 il grande passo nel mondo del professionismo, 2 anni con la cantante Fiordaliso in giro per l’Italia e all’estero».
E poi? «Per questioni sentimentali non me la sono più sentita di girovagare per il mondo, è stata una scelta di vita, ho accettato solo lavori che mi permettessero trasferte brevissime. Qualche soddisfazione però me la son tolta lo stesso, calcando palchi con artisti anche di valore internazionale. Tanto per fare un nome, Stef Burns chitarrista di, tra gli altri, Sheila E., Michael Bolton, Y&T, Alice Cooper, Huey Lewis & The News, Vasco Rossi. L’anno prima di andare in tour con Fiordaliso ho fatto parte della compagnia Artinscena con la quale abbiamo rappresentato il musical Jesus Christ Superstar nel ruolo di Pilato. Ho fatto anche qualche partecipazione televisiva. La più importante con Fiordaliso da Red Ronnie alla allora TeleMontecarlo ora LA7). Di questa performance ho pubblicato sul mio canale Youtube una canzone. Qualche lavoro in sala d’incisione. Jingle pubblicitari per FIAT, Dietorelle, Pagine Gialle, Yomo, Alpitour, Agip e altri. Attualmente collaboro con diverse cover-band in alcune delle quali a volte ospitiamo musicisti come Ricky Portera (Lucio Dalla, Stadio) Max Cottafavi (Ligabue) Maurizio Solieri (Vasco Rossi) Luca Colombo (Eros Ramazzotti, Ultimo) Massimo Varini (Nek, Laura Pausini) Enrico Zapparoli (Modà) Fede PoggiPollini (Litfiba, Ligabue) Cesareo (Elio E Le Storie Tese)».
Non solo cantante, Deregibus è anche responsabile della sezione musica e docente del corso di canto moderno presso la scuola “STEP OUT Arts Studio”.
Come ha vissuto il periodo del lockdown? «Il periodo di lockdown, purtroppo, soprattutto per noi lavoratori dello spettacolo è stato ed è ancora devastante. Scuola tutt’ora chiusa, concerti zero con lentissima ripresa nel prossimo futuro ma impossibile recuperare i lavori persi e da oggi in poi comunque poche serate. In questi mesi ne ho approfittato per ultimare le classiche idee parcheggiate in fondo al cassetto e, coi limiti delle registrazioni home-made, qualche mia composizione l’ho ultimata o portata avanti».
Qualche consiglio per i nostri lettori? «Ai lettori della Vita consiglio ora di uscire, con le dovute precauzioni, e andare a seguire qualsiasi tipo di spettacolo, che sia musicale, teatrale cinematografico o altro, per, chiaramente chi può, aiutare a risollevare questo settore in crisi, alla pari se non più di altri».
E per il settore spettacolo? «Consiglio per la gestione fase 3 settore dello spettacolo è quello di prestare più attenzione alle piccole realtà e non solo ai grandi eventi, siamo in tantissimi che la nostra maggior parte di reddito è basata sui cosiddetti “concertini”, nei pub, ristoranti o sagre estive».
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