MONTIGLIO – Il Carmelo Mater Unitatis di Albarengo di Montiglio sabato 16 luglio ha aperto le porte ai fedeli per una delle celebrazioni più importanti dell’anno per questa comunità formata da cinque religiose: la festa della Madonna del Carmelo, patrona di carmelitani e carmelitane. A rendere più solenne la festa è stato il vescovo Gianni Sacchi, che ha presieduto la celebrazione della Messa e dei vespri. La pagina di Vangelo proposta dalla liturgia era dedicata alle sorelle Marta e Maria che nella loro casa di Betania accolsero Gesù, una affaccendata per la visita di Gesù e l’altra “inoperosa” ai piedi del Maestro. Con Marta che chiede a Gesù di convincere Maria ad aiutarla nell’accoglienza degli ospiti. Sentendosi rispondere che “Maria si è scelta la parte migliore”. Monsignor Sacchi ha sottolineato che l’essere pratici o contemplativi non sono alternative, ma “sono due scelte complementari”. Si tratta solo di “trovare il senso delle cose, di capire dove ci porta il nostro agire”. Il vescovo ha anche fatto cenno alla prima lettera pastorale del cardinale arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini, pubblicata l’8 settembre 1980 e significativamente intitolata “Dimensione contemplativa della vita”.
A fare festa con le religiose carmelitane una sessantina di persone giunte non solo dai paesi monferrini.
Il Carmelo di Montiglio è stato fondato 51 anni fa da sette monache giunte dal Carmelo di Santa Maria de’ Pazzi di Careggi (Firenze) su impulso del cardinale Michele Pellegrino, arcivescovo di Torino. Le religiose ritmano la loro giornata con preghiera e lavoro e aprono il loro convento a chi vuole fare un’esperienza di preghiera.
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