CASALE – Il picchetto d’onore per gli Alpini, le note del silenzio e la preghiera dell’Alpino per tributare l’ultimo saluto a Paolo Cardettini, 38 anni compiuti lo scorso 23 maggio. Si è spento mercoledì sera in un letto dell’Hospice Zaccheo, triste epilogo di una dura battaglia contro un male incurabile, iniziata circa due anni fa, poco dopo la notizia che sarebbe diventato padre.
Ufficiale degli Alpini, Comandante della Compagnia di San Candido e poi in forza al Comando Truppe Alpine. Congedatosi si è dedicato alla Politica e all’amministrazione del Comune prima come VicePresidente della Circoscrizione Centro – Ronzone, poi come segretario cittadino di Fratelli d’Italia, Consigliere Comunale e Capogruppo di maggioranza. Da diversi anni era titolare di una ditta che si occupa di informatica ed elettronica.
“Paolo Cardettini era uomo di straordinaria rettitudine morale, esempio per la Comunità e per me fratello maggiore – lo ricorda Federico Riboldi, amico e compagno di partito – Interpretò valori antichi che con la Sua vita ci trasmise meglio di qualunque insegnamento: coraggio, onore, fedeltà alla parola data, cortesia, altruismo. Sapeva inoltre essere amico comprensivo e amava i momenti in compagnia dove era solito mettere mano alla chitarra e animare la serata. Con questi ricordi, come lui avrebbe voluto e anche in suo nome, continueremo le nostre battaglie”. “Abbiamo lavorato a lungo insieme – ha detto Nicola Sirchia, Forza Italia – abbiamo gioito per mete comuni, discusso su mille progetti e ci siamo anche scontrati, ma sempre con la lealtà di due persone che sapevano che al di sopra di tutto c’era (e c’è) il bene della comunità che tutti amiamo. La comune esperienza di ufficiali dell’Esercito (per lui addirittura nel prestigioso Corpo degli Alpini), aiutava poi sempre a ripartire di slancio con una vigorosa stretta di mano e una robusta pacca sulle spalle”. E alle parole di Sirchia hanno fatto eco quelle di Guido Gabotto: “Abbiamo condiviso battaglie, ci siamo a volte anche scontrati, ma sempre con grande correttezza, stima reciproca e la volontà comune di perseguire il bene della nostra città prima di tutto”. Lascia la moglie Gledi, la piccola Rachele, il fratello Claudio, mamma Matilde e papà Casimiro. Dopo le esequie, che sono state celebrate sabato nella parrocchiale del Ronzone, il corpo è stato tumulato nel cimitero di Casale.